Eppure, eppure...
eppure qualcosa di strano c'è... qualcosa di molto, troppo strano: questo procedere assurdamente appaiati, questa rimonta dopo gli instant pool (che sono, sì, indicativi e nulla più - ma che la cantonata fosse così grossa?), questo fare dimesso fino a stamani (non è ancora finita o qualche altra banalità sul genere, titolavano stamani i quotidiani di famiglia) ed alle prime ore di questo pomeriggio (il quartier generale del pdl era praticamente deserto, e lo ha notato anche Alfano, con accanto quel pupazzo sinstramente silente di Capezzone); qualcosa non torna.
Dopo i primi frizzi & lazzi di rientro sulla scena, pareva che l'opinione pubblica lo avesse più o meno "digerito", il commensale rumoroso e un po' caciarone che tolleri sospirando, quello che fa il buffone a tutti i costi; pareva che anche gli altri contendenti un po' di tacco lo prendessero, senza neppur imporre l'ultimo contraddittorio tutti insieme (non ci voleva Monti, il mariuolo, e ognuno immagini perché!), come se si fossero dimenticati chi era - da quasi un ventennio - il vero e ultimo nemico della democrazia, in Italia.
E invece stava lì, luccicanteed ammaliante lo specchietto per le allodole GrilloBeppe, vero vincitore un gran bel cazzo: col suo 25,5% o quel che è non ci farà niente se non del gran casino (sano o meno, poco importa), perché niente di preciso può e vuole farci: ha tolto voti al Centrosinistra (bravo), mentre invece la stessa cosa non è riuscita a destra a Monti, che veniva dal macigno di un anno di sacrifici più o meno necessari ma imposti sempre ai soliti e si sa, quando si tratta del portafoglio, il proprio, l'italiano si attacca a qualsiasi promessa del "particulare", se il particulare è il proprio.
Quindi, facil gioco ha avuto il nano a smontare il Professore, che del suo c'ha messo eccome (un pesce di fiume che nuota in acque salate non ha una gran carriera davanti, proprio no): laddove all'altro capo, invece, tutto il contrario, col Grillo a berciare nelle piazze che il vero nemico era Bersani. E tutti ad applaudire, e a dirsi è vero, è vero, è vero.
Ma anche e soprattutto da questo avrebbe potuto capire la folla schiumante che il grillismo porta a poco: ma come? Nemico è Bersani, al governo qualche mese o poco più, al cospetto di quel che ha fatto l'altro nell'ultimo - mi ripeto, ma la parola ben si associa al personaggio - ventennio? Ma vi ci siete mai fermati a pensare serenamente, senza livori e indignazioni, alle conseguenze delle vostre, di azioni, prima che stasera (per dire, eh?) una ragazzetta taanto caruccia e ingenua dicesse tra gli impacci che adesso noi ascolteremo proposte sia dall'una che dall'altra parte senza preconcetti e pregiudizi, schierandoci di volta in volta verso quello che crediamo più giusto e più in linea con le nostre posizioni, e tutto questo senza che nemmeno possa sfiorarla l'idea che - cazzo, cazzo e ricazzo - qualcosa di costruttivo un partito che ora ha il 25,5% DOVRÀ ANCHE PROPORRE?
Ma ok, anche al di là di tutto ciò (né credo che con Renzi al posto di Bersani cambiasse molto, ché il voto iracondo dei grillini era ormai deciso, e Renzi non lo avrebbe spostato di molto): io sento puzza di bruciato.
Non riesco ad immaginarmi un 20% netto di italiani che - pur di seconda media, nell'ultimo o penultimo banco, pur stolidi tifosi del milan o ammirati dal carisma (?) o anche parenti/dipendenti/amici/conoscenti/bisognosi d'un IMU prima casa resa indietro alla boia d'un giuda - rende il voto a Berlusconi.
Così, dopo tutto, e con così grandi numeri.
Questa cosa, e come questa cosa sta maturando, ha qualcosa di losco.
Signori: qualcosa qui non torna, e non sarebbe la prima volta (Aprile 2006, Beppe Pisanu che si dimette dalla carica di Ministro dell'Interno in frettolose circostanze poco chiare, dopo che il vantaggio dell'Unione, all'inizio molto ampio si è via via assottigliato fino a un margine risibile e non manovrabile - è nota la fine che fece quel governo, ma cfr. Uccidete la democrazia!, documentario di E. Deaglio e B. Cremagnani, finito un po' troppo frettolosamente nel dimenticatojo - vedi a pie' di post) - buttiamo intanto là, solo per gradire: così ampia forbice a favor del Centrodestra nella Puglia, la Puglia governata da Vendola?
Che poi, pensateci: il margine si è via via assottigliato, in un modo molto strano, e pare ancora come a comando appiattirsi sui voti al Centrosinistra (che razza di coincidenza può mai essere? E sia al Senato che alla Camera!), per arrivare a metter tutto nella stasi più totale: hai vinto tu, ma d'un nonnulla, così i cazzi son tutti tuoi, e io non devo nemmeno render l'IMU, sarò ganzo oppure no?
Tutto è troppo strano e tutto è così perfetto: è il quadro che, avesse potuto scegliere, avrebbe dipinto prima.
Non deve nemmeno governare.
Il tutto fino alla prossima volta.
Sì: siamo ancora ostaggio di questo mostro e del suo esser ducetto (anche grazie all'indignatissimo Grillo, sì, che così bene ha combattuto il Gran Nimìco...)
Sì: siamo ancora ostaggio di questo mostro e del suo esser ducetto (anche grazie all'indignatissimo Grillo, sì, che così bene ha combattuto il Gran Nimìco...)
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(cit. da Wikipedia)
Uccidete la democrazia! Memorandum sulle elezioni di aprile è un film dei giornalisti italiani Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani, uscito in DVD venerdì 24 novembre 2006 con il settimanale Diario insieme al libro Il broglio, che ne ha ispirato i contenuti.
Il film affronta il tema dei presunti brogli effettuati nella notte del 10 aprile 2006 durante le elezioni politiche italiane a vantaggio della coalizione di centro-destra, la Casa delle Libertà.
I dati trasmessi elettronicamente con il software per lo svolgimento dello scrutinio elettronico nelle regioni di Liguria, Puglia, Lazio e Sardegna, furono manipolati, con l'ausilio di un programma informatico, durante il loro trasferimento dalle varie prefetture al Viminale, trasformando le schede bianche in voti per Forza Italia. La tesi sostenuta nel documentario si basa su alcune considerazioni:
- la difficoltà di trasmissione e divulgazione da parte del Viminale nella giornata dello spoglio delle schede. Tale difficoltà si è protratta fino a notte fonda, circa le 2.45 del mattino seguente, ora in cui fu fornito il dato certo della vittoria dell'Unione;
- A mano a mano che arrivavano i dati dai seggi elettorali, il grande vantaggio iniziale dell'Unione andava via via assottigliandosi fino a confermarsi una differenza di soli 25.115 voti, con un andamento per il quale parrebbe che ad ogni rilevamento la forbice si chiudesse di 0,5%, lentamente ma con costanza;
- le regioni in cui si realizzarono le condizioni di maggior equilibrio erano dotate del sistema informatico di trasmissione dei dati;
- il numero di schede bianche risulta assai inferiore (1,1%) rispetto alle precedenti elezioni politiche (5,6%)[1];
- il margine di errore eccessivo sugli exit-poll di tre istituti demoscopici che hanno effettuato i rilevamenti e che normalmente non supera il 2%;
- il fatto che il Ministro dell'Interno Pisanu avvicendò 14 prefetti prima delle elezioni (Lucca, Brescia, Macerata, Vercelli, Massa Carrara, Rimini, Bari, Belluno, Alessandria, Caltanissetta, Siracusa, Verbaniae Caserta – quest'ultima al centro di uno dei maggiori ritardi nella comunicazione dei dati di spoglio delle schede elettorali);
- il disinteresse diffuso nella classe politica all'uscita del libro Il Broglio in cui si collegano tutti i dati sopracitati.
Il personaggio metaforico "Gola Profonda", voce anonima e protettore di tutte le inchieste, intervistata da un altro simbolo, la giornalista giovane, idealista ed entusiasta, interpretano la confidenza che dovrebbe esistere, testimonianza fittizia di una notte in cui gli autori si pongono alcune domande.
Il film prosegue mostrando scene dell'ultima campagna elettorale e, in particolare, del comizio finale della Casa delle Libertà a Napoli, soffermandosi su Silvio Berlusconi e alcuni esponenti di Fiamma Tricoloretra lo sventolio di bandiere della Repubblica Sociale Italiana.
La narrazione si sposta agli inizi della storia repubblicana, a Portella della Ginestra, luogo dove, durante i festeggiamenti per la vittoria del "Blocco del Popolo", costituito da socialisti e comunisti, il 1º maggio1947, i manifestanti furono coinvolti nella strage che fu attribuita al bandito Salvatore Giuliano. Alla vigilia delle elezioni il giornalista statunitense Michael Stern, che incontrò proprio Salvatore Giuliano prima della strage di Portella della Ginestra, premia Silvio Berlusconi come "Alfiere dell'anticomunismo" e Deaglio lo intervista, parlando di Berlusconi, della situazione italiana e dei fatti di Portella della Ginestra.
Il film torna sul tema centrale, quello delle elezioni, descrivendo il percorso che compiono le schede bianche, generalmente 1.500.000 ad elezione, dal momento in cui vengono messe nelle urne dagli elettori che decidono di non porre alcun segno sulla scheda stessa, fino ai magazzini del Ministero degli Interni dove finiscono dopo le elezioni. Nel caso delle ultime elezioni il Ministero non ha mai comunicato i dati nel libro che solitamente pubblica dopo lo svolgimento delle stesse. Chi sostiene che l'elevato crollo del numero delle schede bianche (-1.246.551 in meno rispetto al 2001) fosse imputabile all'elevato numero di votanti rimane deluso dal fatto che nel 2006 hanno votato 765.302 elettori in meno rispetto al 2001 (-1,9%). Un altro dato fornito riguarda il fatto che la percentuale di schede bianche risulta "livellato" a livello regionale, ovvero le percentuali, storicamente nettamente diversificate tra provincia e provincia, risultano differire tra loro di pochi decimi percentuali. Il dato più sorprendente sembrerebbe essere quello relativo al fatto che il "livellamento" non sia tale solo su scala regionale, ma su tutto il territorio nazionale: tra le varie regioni la misura delle schede bianche oscilla tra l'1 ed il 2%.
Deaglio prosegue intervistando Clinton Curtis, programmatore informatico statunitense specializzato in programmi per la gestione del voto elettronico, il quale confida che è possibile manipolare ogni volta che si separa il conteggio dai voti reali, come in Italia si separano i voti cartacei dai "voti virtuali" oggetto di trasmissione elettronica. Curtis fornisce un esempio pratico di come, con un semplice programma di gestione di database, si possa "deviare" il numero delle schede bianche al beneficiario della frode.
Il film termina con le conclusioni di "Gola Profonda" e, cioè, con la teoria secondo la quale il ribaltamento elettorale non sarebbe riuscito solo per la volontà di Pisanu di non portare fino in fondo il broglio.
1 commento:
Semplicemente tu non conosci l'andamento degli spogli in Italia.
Se lo conoscessi davvero sapresti che da sempre le alleanze di centrosinistra partono forti per poi scendere gradualmente durante gli spogli.
Nel 2001 si partiva da un 41% per il CSX ed un 38% per il CDX.
Poi però fu il CDX a vincere col 42,5% contro ilo 38,7%.
Nel 2006 da un 54 a 46 si arrivò al 50 a 50.
Ma anche nel 2008 le cose andarono così.
all'inizio dello spoglio il CDX era si in vantaggio,ma solo col 43% contro il 41,5% del CSX.
Poi il PDL e la Lega chiuderanno al 46,8% contro il 37,55 di Veltroni e Di Pietro.
Ed appunto quest'anno alle prime 10000 sezioni il CSX era al 33,3% ed il CDX al 24,7%.
Per poi chiudere 29,5 a 29,2.
Questo semplicemente avviene perchè per primi arrivano più dati dalle regioni rosse dell'Emilia e della Toscana,che sono molto efficenti nello spoglio,solo per questo
il CSX all'inizio degli spogli risulta avere circa 4 punti in più di quelli finali che poi perde gradualmente.
Ninete imbrogli e nulla di losco quindi,solo pocoa conoscenza dell'argomento da chi pretende di parlarne.
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