“Ed indi per cui si può senz'altro sostenere che quella nuova fase del capitalismo inauguratasi al termine dell'ultimo significativo scatto in avanti (il decennio che si sviluppa approssimativamente negli anni 80-90), nel momento della tramonto delle ideologie (o di ciò che di tali ideologie era effettivamente rimasto), o più semplicemente susseguente al venir meno di uno dei due blocchi che tale sistema contribuiva a mantenere in piedi fin dal momento della sua origine (che è dire, fuor di ogni ragionevole dubbio, il secondo dopoguerra), si possa di diritto ascrivere alla categoria di un Feudalesimo Industriale, e la sua periodizzazione storica si possa comprendere entro la denominazione di Nuovo Feudalesimo. Che è dire, andare avanti per tornare indietro; avanzare cronologicamente, pur regredendo a livello sociale: il tutto in una nuova fase – feudalesimo industriale o tecnologico, appunto – in cui all'ideologia (o, ancora una volta, ai suoi pur miseri surrogati) si sostituisce l'economia pura e semplice. Che, per sua definizione e struttura, è assai probabile trovi facile concentrazione e ricetto nelle mani di pochi – sempre meno, in una sorta di eliminazione sistematica e assorbimento dell'altro – i quali si comporteranno esattamente come gli antichi signori del castello, laddove il castello diverrà la singola fabbrica dapprima; la concentrazione, la holding, l'impero economico magari transnazionale poi, il tutto entro un ben noto quadro, la globalizzazione, che a ben vedere nient'altro è che un Nuovo Feudalesimo”
(Pier Ramoso, Profezie, fumi & minutaglie per il nuovo millennio - Celestino & porto nove, Edizioni Cefalo Stanco, Lentate val Di Crafen, 1999)
(Pier Ramoso, Profezie, fumi & minutaglie per il nuovo millennio - Celestino & porto nove, Edizioni Cefalo Stanco, Lentate val Di Crafen, 1999)
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