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dicembre 19, 2006

VERBALE DI AVVENUTO SYNISTRO DI TIPO MODERATO O LIEVE, CON ASSENZA TOTALE O PARZIALE DI FERITI E/O NÜOCIMENTO A TERZI INTERESSATI O SOLO CHE PASSAVAN DI LÌ PER CASO

Transitavasi prudentemente sulla Strada Statale 11, denominata altresì “Campobasso in fiore” anche se si trova a Sfruconate sul Caspio (MM), alle ore serali delle dieci e tre quarti/nove e cinquanta precise il suddetto (non l’abbiamo suddetto, facciamo che si corregge ora, quiddicendolo: il soggetto del presente verbale è il sig. Papero Gonfio) conducente, conducente (non è una ripetizione; il primo è un nome, il secondo un participio presente) lugubremente ancorché con la diligenza del buon padre di famiglia una IUNDAI MATIX colore blu carabiniere, et recante a bordo un pupazzo giallo paperiforme, piuttosto gonfio, sul pianale della bauliera, et in virtù di ciò abitualmente quanto liberamente rotolante da destra a manca et da manca a destra e qualche volta pure da su in giù, fino a cadere sul sedile di dietro e perdersi tragicamente fra i tappetini. Punto. Era l'ora. Il suddetto conducente, sig. Papero Gonfio, di anni 43 portati col riporto, incensurato tranne che per un dito rotto mentre giocava a pallone entrando sur un botrione squallido a fargli male e invece s’è fatto male lui, segno del Varano ascendente Galleggiante-per-Sciacquoni, impiegato al Catasto con la mansione di Castoro-Accatastatore-in-Seconda, alla curva posta al km. 7, curva detta “curva di Fuscellone” o anche “il Siri”, a seconda se a parlare sono le famiglie Fuscellone o Siri, in prossimità del luogo ora descritto residenti et in fierissima quanto interminabil guerra di vicinato fra loro; alla curva in questione, insomma, il suddetto sig. Gonfio notava un insolito comportamento nella di lui (in realtà presa a nolo e strozzo dal concessionario “Bonaventura da Bagnoregio – Nostalgia del Medioevo srl”) vettura, la quale pervicacemente cominciava ad uscir di corsia, muovendosi come mobilissime fronde mosse da tramontana assassyna e prendendo una direzione tutta sua rispetto alla “Campobasso in fiore”. Nell’altro senso di marcia transitavasi: nessuno, se non dopo cinque/dieci minuti dal Fatto.
All’imprevista quanto improvvisa situazione, il sig. Gonfio reagiva controsterzando al fine di riportare il veicolo a più miti consigli, e nel contempo nella corsia ad esso destinata da chi a suo tempo progettò la carreggiata in questione (trattavasi dell’architetto Zomba PierFrustone, nativo di Campobasso e tytolare truffaldino dello Studio Tecnico a carattere Comunale Mediante Tangenti “S.T.C.M.T. Odori di Campobasso”). Al che, la vettura a sua volta reagiva attraversando impazzita la corsia a lei destinata, affrontando la curva susseguente con un atteggiamento borioso ed eccessivo, in tutto e per tutto non consono all’andamento placido e bujo della statale, infilandosi inevitabilmente nel fosso delimitante lo spazio fra la carreggiata e il ciglio in erba, terra e sassi varî, accomodandosi dolcemente o rovesciandosi questo non è chiaro vista la contemporanea assenza di terzi di cui poco sopra si è riportato. Il sig. Gonfio ricorda precisamente che avendo egli escalamato: “via, bisogna che esca di qui alla svelta”, trovavasi dipoi ad agir di conseguenza, uscendo quindi dall’abitacolo ma dalla parte opposta a quella consueta, e trovando ad attenderlo un pulmino di hippies dalla dubbia moralità e dalla sessualità presumibilmente confusa, dal quale (pulmino) dopo affacciavasi un’infante di circa anni sei, la quale (infante) così apostrofava il padre appena sceso a constatare il danno ed eventualmente dare il suo aiuto a chicchessia lo richiedesse: “ma è viva, babbo?”
Posto il triangolo d’ordinanza e scacciati i portamerda, il sig. Gonfio si è messo tranquillamente seduto in zona ad attendere i soccorsi, prontamente giunti nella persona di me, capitano LoDicevo Carmelo, anni 38 portati bene eccetto qualche brizzolaggio ribelle sulle tempie, e di quella del collega, agente Debora LuigiMaria, 38 anni anch’egli ma portati indubitabilmente peggio e dotato altresì di apparato riproduttivo di minor efficacia nonché dimensioni rispetto al mio.
Alla domanda “che ci fa lei qui non faccia tanto lo spiritoso”, rivolta al sig. Gonfio dal collega, questi (il sig. Gonfio) rispondeva: “sa se passa di qui il 28 barrato?”, guadagnandosi così l’immediato traducimento, no traduzione; nemmeno, tradimento – l’immediato diritto ad esser tradotto nella più vicina Regia Questura, dove veniva interrogato senza però rivelare alcunché sulla scomparsa del conducente della mysteriosa vettura rovesciata colà presente. Solo dopo l’intervento del tytolare del concessionario “Bonaventura da Bagnoregio – Vieni, ti ce lo pigio a spregio srl” di cui sopra, si è constatata l’identità perfetta, solo con qualche livido in più (parimenti mysterioso e assolutamente inspegabile), tra il sig. Gonfio davanti a noi presente al momento, e il conducente della vettura, ahimè ormai irreversibilmente posta da noi sotto sequestro per accertamenti e già di per conto suo preda degli Sciacalli, i quali l'avevano depredata in ispecie del papero giallo piuttosto gonfio di cui al punto precedente (quale?), che quindi può definirsi "scomparso". 
È stata comunque disposta la mysura di carcerazione preventiva per il sig. Papero Gonfio non si sa mai potesse tornare utile o comunque giusta, nella contemporanea attesa che la macchina sia rivenduta abusivamente da noi sul mercato nero turco, in previsione di un significativo contributo allo svecchiamento degli arredi del presente ufficio, oberato di Commodore-128 e occhialini da pilota di Sidecar residuati dalla Guerra di Libia.


L’Agente della Regia Questura “MALLIO”
Debora LuigiMaria, presente
 al fatto e alla stesura del presente verbale mediante Olivetti O-134, in data 04.12.06 (il fatto, non il verbale, che invece è del giorno dopo, avendo ormai passato la mezzanotte)

1 commento:

ioaceto ha detto...

che figata il tuo blog mi piace molto!

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