IL PRESIDENTE BERLUSCONI SCRIVE LE SUE MEMORIE E PUOI MUORE!
Ma poi si scopre che era solo un altro dei loschi
COMPLOTTI DEL MORTADELLA!
(a cura di Paolo Bonaiuti, portavoce del cav. Silvio Berlusconi)
Agghiacciante. Non ci sono altre parole. Anzi, magari sì: CRIBBIO. Il malvagio Mortadella ha cercato ancora una volta di colpire biecamente il nostro eroe. Stavolta l’attacco sferrato è stato duro, massiccio e sinistramente beffardo, proprio come quel telegramma di auguri spedito dopo il fatto, ad aggiungere, al danno, l’irrispettosa beffa. Il malore, provocato dall’odio su di lui riversato quotidianamente, dall’astio di chi non vuole (né può, tanto è la grettezza d’animo che lo anima) guardare a Lui come l’Uomo della Provvidenza, ma ancor di più dalla generosità spossante dell’Uomo e dai suoi magnanimi slanci per favorire la Libertà, ha fatto sì che il peggio potesse quasi accadere. Ma l’Uomo ha tempra, fibra, cuore. E la reazione è stata delle migliori. In un certo senso, quello che è capitato ieri è un perfetto paradigma dei tempi nostri: lo stesso accade alla Libertà, se trattata come sta facendo questa Sinistra, questo governo, questi personaggi. Si indebolisce afflosciandosi miseramente, la Libertà, ritirandosi di colpo e lasciando il vuoto, due occhi sbarrati, un’assenza dolorosa, intollerabile. Ma la Libertà non può perdersi per sempre, né cadere. Né è così facile da vincere. Ed ecco dunque che risorge e ci rassicura, dicendoci che in fondo non è mai caduta, almeno dai nostri cuori. Ci lascia soli, ma solo per poco. E forse neanche per quel poco. Sì, il Presidente ce l’ha fatta. Con lui, la Libertà. Nonostante il Mortadella, che pure ha già le sue responsabilità nella vicenda del menisco del Nostro. Già, perché furono Prodi e i suoi scagnozzi a scavare idealmente, col loro odio rosso e il loro accanimento mediatico, quelle buche traditrici nel grazioso campo di calcio di Arconate Legnano, quei maligni avvallamenti in cui, dopo un riscaldamento arricchito di palleggi, scatti e tiri in porta dinnanzi a più di duemila persone in visibilio, andò a cadere l’ennesimo metaforico tentativo di affossamento della Libertà, colpita stavolta alle ginocchia, sì da non potersi più reggere in piedi. Ma la Libertà, come si è capito, ha più risorse dei suoi detrattori e sfruttatori. E sa anche recuperare in fretta, più in fretta di un calciatore.
Stavolta, come detto, l’attacco è stato più pesante, e forse pensato per cercar di chiudere e soffocare per sempre una Vicenda, rendendola più epica proprio perché il Personaggio, la Vittima Designata, aveva da non molto dichiarato di aver “appena finito di scrivere le mie memorie. Una faticaccia durata tutta l’estate, altro che balle sulle mie notti in discoteca. Ho consegnato le bozze in Mondadori. Titolo provvisorio: Il calvario della libertà. E occhio al singolare, perché la libertà è una sola: o c’è sempre e su tutto o non c’è.”
Parole sante, non c’è molto da aggiungere. E questo sanno anche i convenuti all’evento di ieri. Silvio ci manchi, recitavano i cartelli. E lui ha generosamente accontentato tutti, anche i subdoli detrattori che volevano una brutta figura in diretta. Magari anche una morte, augurandola e augurandosela. È andata male, signori. Perché il collasso – il caldo, la (comprensibile) stanchezza gli antibiotici – dopo un altro epico ed infiammato discorso, non ha potuto fiaccare la Libertà. A sera, l’Uomo era già nelle sue stanze – Macherio prima, San Raffaele poi – a rassicurare i suoi e tutti coloro che hanno un cuore non indurito dal rosso dello scempio sinistrorso: “tutto bene, nulla di grave”. Sandro Bondi aveva offerto preventivamente i reni in sacrifizio; Emilio Fede implorava al cielo: “non lui, prendi me!”; DonBagetBozzo aveva ingoiato tre rosarî, per dirli “con tutto il corpo e l’anima”; Miccichè e Schifani avevano accusato anch’essi un malore, per solidarietà e per cercar d’alleggerire il fardello d’odio che l’Uomo si porta sempre (suo malgrado) appresso. Ma nel frattempo il Presidente era tornato, metaforicamente – e non solo metaforicamente – salendo e poi scendendo dal cielo. Con lui era tornato anche lo spirito: “e lei chi è, Bin Laden?”, ha chiesto al barbutissimo cardiologo che l’aveva soccorso.
“No, sono il budello di to’ ma’ vestito da veterinario”, avrebbe dovuto rispondere l'altro.
(Ecco, mi son giocato il posto di portavoce... aspetta che rimedio:
Ah, sordido Mortadella, acciò portano i tuoi odî, le tue semine di malignità malvagia, la tua malafede! Forieri son di liquidità sottratta biecamente al cittadino per pascere i tuoi lussi, nonché di accadimenti neri e infausti come questo! Non cessi mai, di’, non cessi mai da’ tuoi crudel propositî? Basta tasse, basta odio, basta calunnie! La nostra idea di Libertà è come la merda, cioè no volevo dire sì vabbè oramai m’è scappato, son finito mi sopravanzerà anche il syndaco di Catania che non so nemmeno come cazzo si chiama, cazzo cazzo e stracazzo, lo sapevo che non dovevo bere il WhiteLady dopo l’aspirina al VIP-Lounge della Sede prima, ora vaglielo a spiegare che non capivo una sega che qui non aspettano altro che di farti le scarpe, ora dove cazzo mi riciclo, in Rifondazione? Bondi mi uccide anzi mi uccido da solo porca puttana impestata se l'ho pestata bella, solo il capo può darci di piste sì da esser così vyspo dopo un collasso tanto da far battute a cazzo, rifiutare il ricovero in ospedali che non sian "sicurî" e buono anche per prender subito l'elicottero...)
Un'operetta vana & inconcludente - Odio il 90% delle persone che conosco. E anche di quelle che non conosco, senz'altro.
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novembre 27, 2006
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4 commenti:
Tra l'altro si badino due cose:
1) a giro (magari... non si trova praticamente più, fra presumibilissimi bastoni fra le ruote alla dystribuzione e esaurimento scorte) c'è il DVD di Deaglio, che probabilmente può far passare dei brutti quarti d'ora a questi indegni farabutti (sarebbero nulla più che macchiette, se il mondo fosse un posto normale)
2) notizia di stamani (fonte QN-LaNazione): "I difensori di Silvio Berlusconi hanno chiesto ai giudici del processo sui presunti fondi neri di Mediaset di valutare la possibilità di rinviare l'udienza iniziata questa mattina per la malattia (?) che ha costretto al ricovero urgente l'ex premier".
Un gran bel coup-de-théatre, insomma... il CorSera ha dieci pagine, stamani, sull'Evento. E del DVD di Deaglio si parla assai meno.
A margine è servito anche a valutare la comprovata fiducia della corte di nani ballerine e zerbini (primo fra tutti Scapagnini, syndaco di Catania, che probabilmente ha risalito quattro o cinque posizioni della "scala-Bondi" e che ora forse costruirà CataniaDue e CataniaTre)
EVVIVAAAAAAAAAAAA
Se morisse veramente, chissà che perdita incalcolabile per gli introiti televisivi...
Ma magari trascinerebbero la notizia per un paio d'anni, tentando anche di resuscitarlo... roba che Elvis, ma manco...
Si badi, ancora una volta: io, bene o male che lo facessi, satireggiavo, ieri. Oggi su quel grande giornale che è LaNazione, c'è un editoriale (!) a firma EmilioFede (!!!) che è molto, molto, molto, molto, molto, molto. Molto. Punto. E basta.
Lo conserverò gelosamente, come una dura lezione impartita dal sommo Maestro all'insipiente allievo.
Perché scrivo, se ci pensa lui?
"ci pensa lui"?
Vuoi dire che pensa, pure?
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