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ottobre 19, 2006

Dopo esser scampato al repulisti sovietico e alla gogna mediatico-giudiziaria, resistendo invincibile (forte è il nostro ideale, nessun ci abbatterà), torna l’edificante rubrica

DITELO A SCHIFANI

Il noto uomo politico risponde a voi devoti lettori


Carissimo on. Schifani,
ho visto che questo mese su
Men’s Health (lo compra mio figlio, un fanatico del body-building – tra l’altro anche regolarmente iscritto al ns. caro partito) c’è in copertina il caro Piersilvio Berlusconi, a illustrarci il suo programma di allenamento personalizzato, per allenar mente e corpo. A quando un numero anche su di Lei? Sa che io conservo tutti gli articoli che parlano di Lei e gli spezzoni dei TG dove appare? Glielo devo dire, mi piace di più senza occhiali. Mi scusi se mi son permessa.
Sua,
Annarosa Corneo Randazzi, 58 anni, Caerano (BG)

Carissima signora,
complimenti anzitutto per suo figlio. Sono le persone come lui, il loro entusiasmo, a farci andare avanti tra tutte le difficoltà che ci si parano innanzi nelle nostre battaglie quotidiane. Creda: da quando questi osceni personaggi sono tornati (illegalmente, che il conteggio delle schede era chiaramente viziato da fior d’errori in malafede) al potere, hanno scatenato un’offensiva che sta andando anche al di là di ogni nostra aspettativa. Ci stanno combattendo con ogni mezzo, lecito ed illecito: dai media alla carta stampata, passando per la calunnia, per lo sprezzo di ogni più elementare regola democratica, e in più mancando appieno a tutte quelle promesse fatte avventatamente (come da tradizione) in campagna elettorale. Tutte tranne una: l’aumento delle tasse. Ma queste, si sa, son storie più che note.
Relativamente a ciò che mi chiede, posso darLe soddisfazione solo a metà: gli occhiali me li toglierò a breve, stanco anche delle prese in giro di Bondi e Cicchitto, che mi chiamano “la talpa guercia” per rimarcare la loro (presunta) superiorità in tema di decimi. Il numero su men’s health non è nel mio stile; la mia forza è nella testa, al contrario di molti signori della Sinistra, che la forza l’hanno nelle mani. Per arraffare.
Le invierò una mia foto autografata, e qualche nostro simpatico gadget, tra cui l’ultimissimo “fai ragliare il professore”, un gioco in scatola veramente spassoso, ideato dal nostro Presidente in persona.
Caramente la saluta, il suo
Schify


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Stimatissimo onorevole,
qui condividiamo tutti con Lei l’amore per il nostro caro Presidente. Vorrei però, in particolare, portare la Sua attenzione sul comportamento dell’Onorevole Bondi il quale, oltre alle ormai innumerevoli iniziative degne di piena lode, e pur stremato da mesi di feroce battaglia mediatica quotidiana (è stato colpito pochi giorni or sono da un malore a Lucera, in Puglia, ed è stato costretto a farsi ricoverare in ospedale per accertamenti) messa in piedi dai ridicoli detrattori del nostro caro Presidente, ha annunciato la sua intenzione di iniziare lo sciopero della fame, per protestare contro la cancellazione dalle frequenze televisive di rete4 e il decreto Gentiloni.
“Poiché avverto i segni già evidenti di una assuefazione agli strappi della legalità e delle regole fondamentali della democrazia da parte di questo governo (dalla conquista del potere in modo dubbio alla occupazione e spartizione di tutti i vertici delle istituzioni, alla distruzione sistematica di tutte le riforme varate dal governo precedente, al connubio impressionante tra affari e politica fino alla persecuzione e alla vendetta nei confronti del leader dell'opposizione), e poiché è in gioco non solo la tutela doverosa di una azienda italiana quotata in borsa con migliaia di lavoratori ma soprattutto il futuro della nostra democrazia, ritengo che tra le forma democratiche e non violente che vi sono per difendere i diritti dei cittadini e la democrazia italiana vi sia quella dello sciopero della fame”
Queste sono le sue parole, le alate e nobili parole di un Grande, senza dubbio alcuno, grande per la sua dedizione e la sua sagacia, nonché per la sua umiltà, modestia e cultura: scrive poesie, dedicandole al nostro caro Presidente, ne ostenta la foto sul comodino, è imbarazzato quando si trova a dover parlare in sua presenza.
In definitiva, pur apprezzandola oltremodo, le devo confessare che nella ideale scala della mia ammirazione l’on. Bondi l’ha superata. Spero non ne faccia una questione di gelosia personale, consapevole che per battere questo squadrismo rosso che si sta spartendo in modo ignobile il nostro amato paese, c’è bisogno dell’aiuto e della collaborazione di tutti. Personalmente, tuttavia – noto soltanto – credo che abbiamo forse trovato un altro punto di riferimento, un nuovo carismatico leader, dopo ovviamente (e con la Sua benedizione) il nostro caro Presidente. E forse sarebbe il caso di celebrarlo come merita, uniti nella concordia e nello scopo che da sempre contraddistingue chi ha abbracciato la nobile causa del Cav. Dott. Silvio Berlusconi: la libertà.
Cordialmente suo,
Sauro Bovini

Caro Bondi,
smetti di mandarmi lettere per farmi le scarpe. T’ho riconosciuto di nuovo, perché continui a provarci? Ricorda che IO son quello che sta in Senato, non tu. E non mi tirare fuori ogni volta la storia che tu sei più vicino al Presidente di me, e che ci puoi avere più contatti. IO sono il capogruppo al Senato dei nostri; IO sparo bordate salaci verso quei ladri bugiardi infami della Sinistra; IO son quello furbo, che ti batte sempre a pinnacolo, tra l’altro. Anzi, stasera t’aspetto. Ore 21 al palacongressi di Seriate Forzista. Le coppie son le solite: io gioco con Cicchitto; te prenditi pure chi vuoi: Don BagetBozzo, Denis Verdini o la Carlucci. Tanto vinco io. Vieni, nacchero, arriva il castigo! 
Sauro Bovini, tsé…

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Spett. on. Schifani,
Chi ha scritto il nostro inno, il bellissimo inno di Forza Italia?
Distinti Saluti
dott. Giovanni Donnini, Assessore alle Infrastrutture, presso il Comune di Zompa sulla Cecca (CVS)

Beethoven, caro lei. E il lato ‘b’ (Azzurra libertà, bellissimo anche quello, io mi commuovo ogni volta che lo sento), è di Mozart. Le nostre basi son tutte nobili e "alte". La saluto adesso. FIS! - Forza Italia Sempre!

4 commenti:

altainfedelta ha detto...

Se è di Mozart allora va censurato!

;)


Stacci bene!

Altainfedeltà


Ps Passa a prendere una boccata di AltaInformazione, ti aspettiamo! ;)

Paperogonfio ha detto...

Fonte: “Corriere della Sera” (G.A. Stella)

Mahatma Bondi e il digiuno per Re Silvio


Un giorno, per metter alla prova la sua dedizione, gli chiesero che cosa sarebbe stato disposto a fare, per il «suo» Silvio. Rispose: «Andare in carcere». «Al posto suo?», insistettero. «Non solo al posto suo», si immolò: «Andrei in carcere per lui». Va da sé che, quando ha annunciato di voler fare uno sciopero della fame per il Cavaliere, c'è chi ha malignato. Poi c'è chi ha riso e chi si è inchinato rispettoso. Ma non uno si è stupito: un gesto così poteva farlo solo lui, Sandro Bondi.

Per ora l'ha solo annunciato, ma per cause di forza maggiore. Stremato da mesi di battaglia quotidiana, l'altra sera è stato colpito da un malore a Lucera, in Puglia e ha dovuto farsi ricoverare in ospedale per accertamenti. Tutto bene, per fortuna.

Dimettendolo, gli hanno però raccomandato di riposare. Lui, dicono, non vuol sentir ragioni: il tempo di rimettersi un po' in forze, cosa che gli auguriamo tutti, e si metterà nella ossuta scia del Mahatma Gandhi.

Gli archivi sono pieni di scioperi della fame. […] L'aspirante deputata Wanda Montanelli smise un giorno di mangiare perché Di Pietro l'aveva tradita bocciando la sua candidatura. Clemente Mastella, esponendosi a un vistoso calo di due o tre etti, perché non gli davano (resta immortale il suo commento all'annuncio di averla avuta vinta: «Meno male, non ce la facevo più») certi rimborsi elettorali. Ignazio Garsia, fondatore del Brass group palermitano, perché la politica culturale penalizza il jazz. Nando Orfei perché gli impedivano di usare al circo le tigri e gli elefanti. [...]

Uno sciopero della fame per difendere un impero televisivo dall'assalto bolscevico però, se sarà confermata la motivazione, non lo aveva ancora fatto nessuno. E fa di Sandro Bondi, in un mondo di infedeli, un gigante della fedeltà assoluta. In un pianeta come la politica dove tutti sono pronti a tirare indietro la gamba, lui si espone fino in fondo accettando per amore di quello che rispettoso chiama «il Presidente» («P» maiuscola e flautata) ogni possibile supplizio. A partire dai dardi dell’ironia di chi gli ricorda come il digitale terrestre, oggi denunciato come un infame esilio imposto a Retequattro dai «banditi» rossi, era sventolato due anni fa da Maurizio Gasparri a riprova della bontà della sua riforma giacché «entro il 1˚ gennaio 2005» sarebbe stata raggiunta la copertura del 70% della popolazione: «Il digitale terrestre è una scelta strategica fatta da tutta l'Europa e va finanziata perché la popolazione dovrà rinunciare alla tv analogica».

Ma lui, da quando era comunista, è fatto così: si dà tutto. Anzi, sfida i sorrisetti altrui rivendicando la sua parte fino in fondo, quasi a farne un punto di forza.

Ostenta la foto del Cavaliere sul comodino. Accetta senza un lamento per il bene del partito d'essere segato: «Come disse Natta mentre i colonnelli del Pci lo pugnalavano alle spalle: sono un felice frate elevato a priore». Scrive poesie dal titolo «A Silvio»: «Vita assaporata Vita preceduta Vita inseguita Vita amata Vita vitale Vita ritrovata Vita splendente Vita disvelata Vita nova». Si lascia rosolare da Claudio Sabelli Fioretti che gli chiede un difetto del suo amato: «Un difetto di Berlusconi... Un difetto di Berlusconi... Non so... Non riesco a trovarlo...». Offre la testa al patibolo dopo la catastrofe (quattro milioni di voti in meno) alle Europee del 2004: «Forza Italia ha una piccola flessione. Forza Italia però, non Berlusconi. Io come coordinatore ne trarrò le conseguenze».

Si fa beccare da Sgarbi mentre, vedendo entrare il Sommo Silvio mentre lui è al microfono, dice: «Mi scusi Presidente se parlo in sua presenza». Arrossisce se gli chiedono: «Tra Berlusconi e la famiglia a chi vuole più bene?». «Spero di non dovere mai scegliere». Sabina Negri, già moglie di Roberto Calderoli, una volta lo fotografò così: «Sono sicura che se rinascesse vorrebbe essere Veronica». [...]

bluelines78 ha detto...

Dei pazzi.

Abbiamo dei pazzi all'opposizione...

solaria ha detto...

questa rubrica ricorda molto "l'esperto risponde" del vernacoliere. più o meno con schifani siamo lì :)


ma il FIS non era il fronte islamico di salvezza? sarà stato un lapsus froidiano del caro schifoso...schifani pardòn